La Campania dei neet pensa ai migranti

La Campania è la regione con un alto tasso disoccupazione e dove ci sono più neet. I politici pensano a sfruttare i richiedenti asilo in realtà turistiche. I migranti cancellano posti di lavoro?

MigrantiIn Campania il 58,8% degli abitanti non ha un posto di lavoro. È un dato drammatico quello che emerge dal Regional Yearbook 2017 pubblicato da Eurostat lo scorso settembre. Il report evidenzia come Campania, Calabria, Sicilia e Puglia sono in fondo alla classifica UE per il più alto tasso di disoccupazione d’Europa.

La quota di giovani neet(che non studia e non lavora) è oltre 1 milione e 800 mila, quasi il 60% del totale nazionale. Quasi 800 mila non hanno alcun titolo di studio o al massimo la licenza elementare e media, ma 200 mila hanno una laurea con uno spreco di investimento formativo davvero considerevole. E’ il quadro che emerge dall’annuale check up sul Meridione promosso da Confindustria e realizzato in collaborazione con Srm, la società del gruppo Intesa Sanpaolo. Dai dati si evince che in Campania c’è bisogno di un piano per l’occupazione e per lo sviluppo. I politici invece pensano ad altro, tipo a sfruttare i poveri migranti. La Campania, infatti, butterà 30 milioni di euro per sistemare 2.000 richiedenti asilo su Napoli e almeno altri 5-7 mila nel resto della Regione. É il senso del protocollo d’intesa siglato a Napoli con il ministro degli Interni Marco Minniti da 265 sindaci della Campania.

Il piano prevede una migliore distribuzione dei migranti sul territorio attraverso anche l’impiego sperimentale nei servizi sociali, in particolare in alcune realtà turistiche. Dieci migranti hanno trovato un impiego non retribuito agli Scavi di Pompei, altri verranno schiavizzati nella Reggia di Caserta. Impiegare i profughi come custodi è un’iniziativa che offende i disoccupati campani che vedono sottrarsi la possibilità di ottenere un posto di lavoro e vanificarsi la speranza di formare una propria famiglia. Una domanda sorge spontanea: perché i migranti non vengono utilizzati per condurre gratuitamente una trasmissione televisiva come “Che tempo che fa”? I migranti non rubano lavoro agli italiani, ma servono per cancellare impieghi e far risparmiare soldi ai Comuni. I politici stanno fomentando la guerra tra poveri.

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