E’ giusta la riforma dell’abbonamento strisce blu a Napoli?

Cresce la protesta dei cittadini contro il caro sosta sugli abbonamenti annuali per le strisce blu. Scatta il ricorso al TAR, ma la riforma del Comune è giusta.

Strisce bluL’azienda napoletana mobilità(ANM) rischia il fallimento. Lo scorso marzo il Comune di Napoli ha dato l’ok al piano di salvataggio che prevede tra le altre cose l’aumento dell’abbonamento strisce blu per i residenti del centro storico. La vecchia tariffa unica di 10 euro all’anno è stata cancellata e sostituita con una progressiva in base al reddito ISEE.

Ci sono 5 fasce: 10 euro all’anno per ISEE fino a 2.500 euro, 25 euro(fino a 5 mila euro), 50 euro(fino a 16.750 euro), 100 euro(fino a 25.750 euro), 150 euro all’anno per ISEE oltre 25.750 euro. E’ prevista la leva massima di 150 euro anche per i titolari di partita IVA, le auto in leasing o intestate alle società. I nuovi tagliandi 2017, dato che i vecchi sono tutti scaduti al 31 dicembre 2016, saranno validi solo per 3 mesi: fino 31 dicembre 2017. Il rinnovo va fatto entro il 30 settembre 2017. La riforma dell’abbonamento strisce blu fatta dalla giunta De Magistris può essere considerata una forma di giustizia sociale: era ingiusto che una persona ricca pagasse la stessa quota annuale di un poveraccio. Non vi sta bene? Mettete l’auto in garage o cambiate casa. I cittadini, invece, hanno iniziato una raccolta firme e petizioni on line per fermare la “presunta” stangata sull’abbonamento strisce blu. Il movimento NoiConsumatori.it, con gli avvocati Angelo Pisani e Raffaele Manfrellotti, ha deciso di impugnare il nuovo tariffario davanti al TAR. Follia pura. La riforma dell’abbonamento strisce blu è l’unica cosa buona fatta dal sindaco De Magistris negli ultimi anni.

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