Cgia: Lavoratori autonomi guadagnano in media 26.248 euro

I lavoratori autonomi più ricchi d'Italia esercitano l'attività a Milano, quelli più poveri stanno a Vibo Valentia. Le partite IVA di Napoli sono al 78esimo posto.

Lavoratori autonomi guadagnano in media 26.248 euroIn Italia ci sono 2.483.088 lavoratori autonomi che guadagnano in media 26.248 euro all’anno. Questo è quello che emerge da un rapporto della Cgia di Mestre riferito all’anno di imposta 2015(dichiarazione dei redditi 2016). Le partite IVA più ricche d’Italia esercitano l’attività a Milano. Il reddito medio è di 38.140 euro: due volte e mezzo più elevato di quanto dichiarano i colleghi di Vibo Valentia che, invece, occupano l’ultima posizione di questa classifica con soli 15.479 euro.

Al secondo posto ci sono i lavoratori autonomi di Bolzano con un reddito medio di 35.294. Sul gradino più basso del podio si piazzano quelli di Lecco(33.897 euro). Al quarto posto si piazzano le partite IVA di Bologna(33.584); seguono quelli di Como(32.298 euro) e di Monza(32.022 euro). Nelle prime sei posizioni ci sono 4 città della Lombardia. Le posizioni di coda, invece, sono ad appannaggio della Calabria. Al terzultimo posto, infatti, ci sono i lavoratori autonomi di Cosenza(16.318 euro), al penultimo quelli di Crotone(15.645 euro) e, infine, quelli di Vibo Valentia(15.479 euro). Le partite IVA di Roma sono al 22esimo posto con un reddito medio di 29.230 euro, mentre quelle di Napoli si piazzano al 78esimo posto con 20.531 euro. Rispetto al 2013, anno di picco negativo del PIL registrato dopo la crisi del 2008-2009, il reddito medio a livello nazionale è aumentato di 2.600 euro, con punte massime di 3.577 euro a Milano, di 3.376 euro a Bolzano e di 3.263 euro a Modena. Sempre meno persone preferiscono essere gli imprenditori di se stessi. Secondo quanto riportato dal “Piano d’azione imprenditorialità 2020” redatto dalla Commissione europea, dal 2004 la percentuale delle persone che preferiscono il lavoro autonomo al lavoro subordinato è scesa in 23 dei 27 Stati membri dell’UE. Mentre qualche anno fa per il 45% dei cittadini europei il lavoro autonomo era la scelta privilegiata, ora questa incidenza è scesa al 37%.

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